Il 14 febbraio ha preso il via nei locali della nostra Istituzione Scolastica il corso di alfabetizzazione della lingua latina, organizzato dalla sottoscritta in collaborazione con le docenti di Latino, le Professoresse Intorre, Farrauto, Pantano, Vecchio e rivolto ai discenti delle classi terze delle Scuole Medie di Ravanusa, Campobello di Licata e di Canicattì.

Il corso, articolato in 4 incontri, ha avuto l’obiettivo non solo di avvicinare i ragazzi delle scuole medie allo studio della lingua latina attraverso attività graduate e improntate ad un metodo di riflessione logico-linguistica ma anche svelare il fascino della lingua latina, abbinando al discorso linguistico percorsi di civiltà e riducendo in tal modo l’apprensione generata dalla novità della disciplina e l’impatto traumatico che gli alunni spesso riferiscono di avvertire all’inizio del I anno del Liceo.

Nel predisporre l’attività mi sono spesso interrogata e confrontata con le mie colleghe su quale potesse essere la chiave giusta per poter entrare in simbiosi con i ragazzi, evitando di annoiarli. La risposta è stata trovata in una singola parola: curiositas, ovvero stimolare la curiosità dei ragazzi nei confronti della lingua latina, una lingua apparentemente morta ai loro occhi, ma vibrante, viva e presente nella consapevolezza della derivazione della lingua italiana dalla nostra amata lingua latina.

Tale curiosità è stata stimolata intervallando momenti di lezione frontale con momenti di apprendimento attraverso attività ludiche; si è ritenuto, infatti, più opportuno suddividere i ragazzi in 4 squadre, ognuna denominata con il nome di una gens romana (Gens Claudia, Gens Iulia, Gens Aemilia, Gens Cornelia), e affiancata da noi docenti in qualità di tutor, di magistrae. Proficuo, infatti, è stato il lavoro di squadra nonché il relativo confronto in seduta plenaria.

Nel tirare le somme posso affermare con certezza che abbiamo registrato entusiasmo e viva partecipazione da parte dei ragazzi, per cui, nonostante i nostri iniziali timori o meglio le nostre iniziali paure, ritengo che per la nostra Istituzione Scolastica e in primis per noi e per i ragazzi sia stato un momento di crescita e di stimolo, da riproporre il prossimo anno, consapevole sempre che il latino emani il suo fascino ma sta a noi docenti comunicare l’amore per questa lingua e questa civiltà con entusiasmo gioioso, per cui “w il latino!”

Prof. Luisa Vinci